Una volta il contratto a tempo indeterminato era la formula piu’ diffusa di contratto lavorativo tra il lavoratore ed il datore di lavoro, oggi, per come stanno andando le cose in Italia, è perdipiù una speranza che spetta di diritto al lavoratore. Come dice il termine stesso “indeterminato” significa che è privo di scadenze, quindi vi è la data di assunzione ma non vi è una data che sancisce la fine del rapporto di lavoro.

Si puo’ parlare di contratto a tempo determinato full-time, o part-time, dipende dagli accordi e dalle effettive ore lavorative nocheè dalle aziende pubbliche o private. Generalmente il part-time riguarda molti centri come i centri commerciali ed i grandi supermercati, oppure si puo’ farne richiesta, come ad esempio nei luoghi di lavoro come il Comune. Generalmente, dopo un periodo di prova, che solitamente non deve superare i sei mesi, scatta l’assunzione a tempo indeterminato, che permette di avere tredicesima, in alcuni casi la quattordicesima, le ferie pagate, i permessi, la maternità e tutti i vari diritti di cui deve godere un lavoratore dipendente.

Sempre per quanto concerne il periodo di prova, se non si è in grado di portarlo a termine o si è un’interruzione, ad esempio per malattia, in alcuni casi vi è la possibilità di poterlo portare a termine in un secondo momento. Mentre nel caso di licenziamento durante il periodo di prova,  il datore di lavoro non è tenuto a motivarlo.Il contratto tempo indeterminato è disciplinato dall’art. 2094 del Codice Civile il quale dichiara che la retribuzione viene corrisposta a chi si impegna a collaborare nella ditta o impresa per mezzo del proprio lavoro il quale puo’ essere di tipo manuale o di intelletto. Tale lavoro viene svolto alle dipendenze di un datore di lavoro ovvero di un imprenditore o di un ente pubblico o statale.

Altro fattore importante del contratto a tempo indeterminato è che la prestazione che deve essere unica ed il lavoratore deve essere obbligatoriamente una persona fisica.

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