Aprire un’attività nel settore alberghiero potrebbe essere un buon investimento, soprattutto se si pensa a soluzioni più economiche e alla portata di tutti. E’ il caso del Bed & Breakfast, che si rivolge soprattutto ad un pubblico giovane che non ha grandi pretese di confort e servizi. Innanzitutto per avviare questa impresa bisogna risiedere nell’abitazione che si decide di adibire a B&B. La sua gestione è regolamentata da leggi regionali, infatti ci possono essere delle differenze sostanziali se si soggiorna in Puglia piuttosto che in Toscana.
Per aprire bisogna fare la denuncia di inizio attività al Comune e comunicare i prezzi che si praticheranno, dopo, l’autorizzazione col timbro comunale (e il preziario naturalmente) va affissa in ogni stanza. Essendo un’attività definita “saltuaria” non c’è bisogno di aprire Partita Iva né si devono rilasciare ricevute fiscali al cliente.
Si possono avere fino a 3 stanze dedicate (4 in Emilia Romagna e in Abruzzo)per un massimo di 6 posti letto (anche questo varia da regione a regione). Naturalmente è necessario essere a norma con gli impianti elettrici e idraulici e seguire le norme igienico-sanitarie. Regola fondamentale è la gestione familiare, non si può assumere personale esterno.
I costi di apertura non sono eccessivi, proprio perchè si limitano alla pubblicità da fare precedentemente, magari meglio tramite web oppure anche tramite annunci, e poi c’è l’arredamento delle camere, la biancheria e il corredo per il bagno. Sarebbe utile anche qualche servizio aggiuntivo, come una postazione internet e fax. Poi bisogna provvedere alla manutenzione e alla pulizia delle stanze e alla fornitura per la prima colazione quotidiana.
Ma i requisiti fondamentali restano senza dubbio la capacità di saper accogliere l’ospite, la garanzia di un ambiente tranquillo e certamente, se i prezzi sono accessibili, ci sarà un passaparola tutto positivo che in primis costituisce un’ottima pubblicità per il B&B.