Inutile negarlo, il lavoro manuale dell’agricoltore si sta un po’ perdendo. Perchè i giovani d’oggi non amano il lavoro duro della terra. Però bisogna pure sottolineare i cambiamenti che negli ultimi anni sono avvenuti in questo settore, e se mentre da un lato c’è una perdita percentuale costante di forza lavoro, di manovalanza, gli addetti ai lavori sono ormai sessantenni e molte volte figli e nipoti non sono disposti a portare avanti queste attività, dall’altro lato sono nate delle nuove aziende agricole rette da giovani imprenditori con tecniche innovative e anche improntate alla produzione biologica, in quanto la domanda di questo tipo di prodotti è in continua crescita.
Quindi le nuove aziende hanno dato un’immagine differente al lavoro agricolo, adottando nuove tecniche e nuove strategie di marketing che possano avvicinarsi al cliente, ad esempio con la vendita diretta dei prodotti, consegnandoli a domicilio o anche presentandoli tramite sito, poiché ormai sono avanzate tecnologicamente, a volte pubblicizzano la loro attività tramite web dando appunto la possibilità ai clienti di acquistare on line, oppure aprendo farmers market o ancora proponendo la vendita a km zero.
Sono sorti inoltre dei business paralleli che stanno prendendo piede proprio per l’innovazione e l’originalità delle proposte. E’ il caso degli agri-asili diffusi soprattutto all’estremo nord Italia (in Piemonte, Veneto, Trentino e Friuli) nati per dare la possibilità ai bimbi di vivere a stretto contatto con la natura, alla scoperta di fiori, piante e animali.
Idee come queste vengono premiate ogni anno dagli Oscar Green, riconoscimenti messi in palio da Coldiretti dal 2009, che mirano a promuovere e sponsorizzare le novità e le proposte più originali del settore. Un dato positivo rilevato dalla stessa Coldiretti è che il giovane imprenditore agricolo decide di intraprendere questa strada per scelta, per passione e per stare a stretto contatto con la natura, e non solo per necessità lavorativa.