Lavorare nel Campo della Musica: che fatica!!

Quando si sceglie di studiare uno strumento, si parte con mille ambizioni e tanti sogni che poi, nel corso degli anni, si perdono per strada la maggior parte delle volte. Lavorare nel mondo della Musica ad alti livelli è abbastanza complicato e soprattutto per pochi “eletti”. Certo, ci sono tante mansioni da poter scegliere e anche diversi rami da intraprendere, ma in genere l’offerta (soprattutto in alcuni settori) supera la domanda.

E’ il caso in primis del campo scolastico. Gli insegnanti di musica sono in esubero e le scuole che prevedono l’educazione musicale tra le materie (escludendo la scuola media inferiore in cui è parte del programma) sono davvero poche, anche perchè i licei musicali istituiti dalla riforma Gelmini di qualche anno fa in realtà sono stati meno del previsto, quindi restano licei psicopedagogici e scuole magistrali ormai in estinzione.

Per anni si rimane inseriti in graduatorie infinite! Bisogna ritenersi fortunati se si riesce a racimolare qualche supplenza sporadica, anche se ci sono delle eccezioni per esempio in qualche località di montagna del Nord Italia soprattutto. Una situazione analoga riguarda gli insegnanti nei Conservatori e gli ingaggi nelle orchestre. Quindi spesso i giovani musicisti ripiegano su lavori saltuari, serate nei pub e nei club, nell’attesa di riuscire prima o poi a raggiungere la sicurezza lavorativa.

La musica comunque offre diverse opportunità anche in ambiti paralleli, molto interessanti e remunerativi se svolte a livello professionale, come ad esempio il critico musicale, lo speaker radiofonico, il discografico, il musicologo, il musicoterapista… Naturalmente ognuna di queste professioni ha bisogno di tanto studio e impegno, ma prima di tutto una spiccata predisposizione innata alla musica, perchè essendo un’arte non si acquisisce, può solamente essere migliorata con lo studio e l’applicazione. Voler lavorare in questo ambiente vuol dire essere disposto anche a spostarsi, viaggiare, ad andare lontani dal proprio paese, perchè le opportunità sono poche e quindi bisogna coglierle al volo.

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