L’argomento sicurezza sul lavoro è ormai all’ordine del giorno. Le pagine di cronaca purtroppo si ti go o spesso di nero, per spiacevoli episodi ed incidenti che coinvolgono i lavoratori durante le ore di lavoro e per la totale assenza di sicurezza posta in essere da parte dei datori di lavoro. Come vedremo anche di seguito, la normativa italiana è molto severa a riguardo. Obbliga infatti le aziende a regolarizzare la propria posizione in materia di sicurezza seguendo anche corsi di formazione e di aggiornamento volti proprio a salvaguardare l’incolumità dei dipendenti. E a proposito di corsi, Net srl sicurezza sul lavoro ne offre di diversi nel suo catalogo proprio per permettere alle aziende di stare al passo con la Legge.
Perché è importante la sicurezza sul lavoro
Parliamo di sicurezza sul lavoro per intendere l’insieme delle precauzioni e delle azioni, tanto interne quanto esterne, volte a garantire la salvaguardia dei dipendenti. All’interno di un’azienda, la salute e l’incolumità del personale deve essere primo requisito in assoluto. In questo modo non solo si previene da rischi di incidenti, ma si permette anche al lavoratore di svolgere le sue mansioni serenamente, in un ambiente salubre. Così facendo è altresì garantita una maggiore produttività.
L’importanza della sicurezza sul lavoro andrebbe analizzata da molteplici punti di vista per capire effettivamente quanto sia vantaggiosa. In primis vengono ridotti i costi di produzione perché il dipendente opera con maggiore efficienza se si sente al sicuro. In secondo luogo l’azienda appare anche conveniente agli occhi di investitori e banche, e riesce ad ottenere condizioni di credito più vantaggiose in caso di bisogno.
L’ordinamento italiano: i decreti legislativi 81/2008 e 106/2009
Come anticipato nell’introduzione, l’ordinamento italiano appare a dir poco rigido in merito agli obblighi che le aziende hanno di garantire sicurezza sul lavoro al proprio personale. Le due principali fonti normative a riguardo sono i decreti legislativi 81/2008 e 106/2009. Secondo quanto si legge nelle due norme, il datore di lavoro ha l’obbligo di:
- Proteggere i dipendenti e la loro integrità fisica e mentale;
- Organizzare il lavoro di ogni dipendente;
- Informare il team sul tipo di lavoro che deve svolgere e sugli eventuali rischi;
- Organizzare corsi di formazione e di preparazione al lavoratore;
- Permettere l’utilizzo di apparecchiature sicure;
- Essere in regola con le norme antinfortunistiche;
- Sottoporre laddove necessario, i dipendenti a visite mediche.
Quali misure adottare?
È discrezione del datore di lavoro (ergo dell’azienda) capire quali siano le misure giuste da adottare per garantire salute e sicurezza al personale. Questo almeno è quanto si legge nell’articolo 2 del D.L. 81/2008. Ma quale sistema di gestione può assumere l’azienda per essere in linea con quanto prevede la legge?
Partiamo con il dire che le primissime due norme da rispettare volte alla sicurezza sul lavoro sono la ISO 45001 e la BS OHSAS 18001. Adeguandosi a questi due standard, il datore di lavoro non risulta responsabile, può godere di sconti sulla copertura INIL e può migliorare le performance organizzative aziendali. Ambedue le norme citate sono un punto di riferimento per imparare a gestire salute e sicurezza sul lavoro. Sono ampiamente riconosciuti su scala internazionale e vige l’obbligo di rispettarle sia nel settore privato che nel settore pubblico.
Così facendo le aziende e gli enti hanno la possibilità di definire i propri obiettivi, di rimarcare le proprie politiche interne e di salvaguardare i laboratori da ogni eventuale pericolo che si può palesare sul posto di lavoro. Le norme vigenti sono obbligatorie, vanno rispettate per fare la giusta valutazione dei rischi e prevenire che essi possano verificarsi.
Se un’azienda è certificata e in regola con gli adempimenti normativi, sarà un punto a proprio vantaggio anche all’interno del mercato.