Da sempre le donne hanno avuto vita difficile nel mondo del lavoro, ma la situazione peggiora nel momento in cui diventano mamme. Purtroppo non tutte le aziende rispondono positivamente alle richieste di tutte queste “mamme acrobate” come vengono definite, per cercare di agevolarle nel loro duplice ruolo di mamma-dipendente. Addirittura a volte ci si trova di fronte ad una scelta obbligata: avere figli e rinunciare al lavoro, oppure abbandonare completamente l’idea della maternità per inseguire la carriera o comunque un lavoro che anche se non è il massimo della gratificazione, contribuisce al menage familiare e non se ne può fare a meno.
Le percentuali parlano chiaro. Una donna su cinque deve lasciare il lavoro già durante la prima maternità perchè le aziende non supportano questa condizione con strutture adeguate, per non parlare delle donne che in sede di assunzione già firmano delle dimissioni in caso di gravidanza futura.
Negli ultimi mesi sono partite delle richieste di aiuto da parte proprio di queste mamme che ormai costituiscono una parte fondamentale del mondo del lavoro.
Cosa chiedono?
Innanzitutto asili aziendali o agevolazioni fiscali per le scuole, aiuti economici per i costi da sostenere tutto l’anno per baby sitter, asili e altre soluzioni private a cui affidare i propri figli o almeno l’apertura annuale di alcune strutture che possano occuparsi dei bimbi quando le scuole restano chiuse.
Chiedono al Governo di fare da intermediario tra loro e le aziende per ottenere assunzioni part time e orari agevolati fino ai 10 anni dei proprio figli, naturalmente adeguando lo stipendio.
La richiesta fatta con maggior forza e assoluta fermezza è quella di avere maggior tutela e pene più severe per quei datori di lavoro che costringono le dipendenti che scoprono di aspettare un figlio a dimettersi oppure che perfettamente in coincidenza “casuale” con la gravidanza di una loro dipendente, decidono di non rinnovare più il contratto.
Speriamo si riescano a trovare dei punti di incontro, un giusto compromesso che possa prendere in considerazione la vita frenetica e impegnata di una mamma lavoratrice e agevolarla almeno un po’.