Purtroppo sono in molti che oggi giorno tentano la fortuna all’estero. Se qui in Italia ormai le offerte lavorative risultano essere sature e limitate, in altri paesi la situazione a volte risulta essere migliore. Ecco perché prima di compiere un passo così importante è opportuno conoscere le abitudini dello Stato che vi ospiterà, in quanto ognuno ha le proprie norme.
Una prima cosa da sapere fondamentalmente è come è strutturata la previdenza sociale e la sanità.
Normalmente quando ci si trasferisce in un altro Paese, bisognerà svolgere delicate e lunghe operazioni burocratiche, ma si può tranquillamente continuare ad accumulare contributi per la pensione e a ricevere lo stipendio anche se magari la residenza risulta essere ancora in Italia. Tuttavia alcuni Stati non permettono la permanenza da loro se non si ha un regolare contratto lavorativo, di apprendistato o fisso che sia. Se ci si sposta in Stati Europei, la situazione non è molto complessa in quanto si è tutelati sia a livello economico che sanitario. La norma 883 del 2004 regola e sancisce i diritti e i doveri del cittadino e dello stato ospitante.
Si continua a percepire stipendio e contributi e per quanto riguarda la sanità bisognerà adeguarsi alle regole del paese in cui si deciderà di andare a vivere. Per i Paesi extra-Unione Europei invece le regole sono leggermente diverse, a livello burocratico più che altro, ma comunque un cittadino lavorante è tranquillamente tutelato sia a livello previdenziale che sanitario. Ci sono Stati particolari con cui l’Italia ha legato delle convenzioni quali Argentina, Australia, Brasile, Repubblica di San Marino, Turchia, Tunisia, Stati Uniti d’America e molti altri ancora. Per quanto riguardano le cure sanitarie, prima di partire è necessario informarsi sulle modalità sanitarie del paese scelto.
In quanto possono essere previste anche pratiche di cura totalmente a carico del destinatario o previa assicurazione. È bene quindi sempre informarsi prima di partire su tutte le norme e le abitudini in quanto ogni Stato è a se. Tutte le informazioni di cui potreste avere bisogno si trovano sul sito degli uffici del patronato Inca. Va comunque ricordato che per i paesi facenti parte dell’U.E. anche in caso di turismo, il cittadino dovrà avere sempre con se la tessera sanitaria nazionale italiana per usufruire delle cure previste dalla legge italiana.
Fonte immagine – http://www.latitudeslife.com/2012/05/trovare-lavoro-allestero-5-dritte-per-partire/