Molte volte ci chiediamo, quando giunge il momento di scegliere l’indirizzo di studi da intraprendere, quali possano essere le decisioni migliori per cercare poi a ciclo di scuola superiore o accademico concluso, uno sbocco professionale soddisfacente e soprattutto in linea con il percorso formativo seguito fino a quel momento. Purtroppo però, solo la minima parte di diplomati e laureati riescono a rimanere nel proprio campo professionale, la maggior parte deve in qualche modo ripiegare su altre mansioni a volte comunque gratificanti, altre volte un po’ meno.
Secondo alcuni studi condotti osservando l’andamento di domande e offerte nel mondo del lavoro negli ultimi decenni, si possono trarre delle riflessioni. Ci sono corsi di laurea in sovraccarico numerico che sfornano ogni anno centinaia di laureati costretti a cercarsi poi altro da fare, perchè in esubero e quindi non riescono ad inserirsi nei campi in cui sono competenti. In particolare le facoltà sovraffollate sono quelle umanistiche e alcuni indirizzi di Economia e Commercio.
Mentre al contrario, ci sono corsi universitari che formano professionisti ricercatissimi nel mondo del lavoro. Al primo posto ci sono senza dubbio le professioni sanitarie. Infermieri, fisioterapisti, analisti, logopedisti, farmacisti e medici specialisti, sono tra le figure maggiormente ricercate, la cui richiesta non subisce mai alcun calo. Una situazione analoga riguarda le professioni ad indirizzo informatico: sviluppatori software, analisti e programmatori informatici, sono molto richiesti da aziende su tutto il territorio italiano.
Poi ci sono delle figure per cui addirittura è più alta la domanda rispetto all’offerta. Si tratta di laureati in Ingegneria elettronica (progettisti elettronici) e meccanica (progettisti meccanici e metalmeccanici), facoltà relativamente poco frequentate rispetto ad altre ritenute più accessibili. Bisogna precisare che la ricerca delle aziende non si rivolge solamente a laureati, ma anche a diplomati e ad altre categorie professionali.
Tra i diplomi maggiormente presi in considerazione ci sono quello agrario-alimentare, settore tessile e moda, arredamento, indirizzo meccanico, elettrotecnico, informatico e chimico, oltre all’intramontabile settore turistico e alberghiero. Naturalmente è semplice dedurre che per trovare più facilmente lavoro bisogna puntare su una specializzazione che non è detto debba necessariamente derivare da titoli accademici. Ci sono tanti corsi professionali da frequentare se non si ha intenzione di proseguire gli studi e che potrebbero aprire nuove strade poiché ugualmente richiesti: parrucchieri, estetisti, operatori di mensa, magazzinieri specializzati, addetti alla logistica, sarti, assistenti domiciliari, receptionist, idraulici…
Quindi è necessario cercare di indirizzare i proprio studi verso un settore che garantisca in ogni caso una specializzazione così da avere maggiori possibilità di impiego futuro.