Quando si parla di valutazione campi elettromagnetici, tutti rilievi, le misurazioni e le analisi dei diversi scenari, servono per permettere ai tecnici preposti di poter stilare un documento che include la determinazione dei possibili rischi che le onde elettromagnetiche possono generare.
Questi vanno espressi in maniera concreta in seguito ad un’analisi che prende in esame sia la presenza di campi elettromagnetici (CEM) in generale, sia le singole attrezzature e dispositivi dai quali questi si generano.
Valutazione campi elettromagnetici: individuare la sorgente
Ciascuna verifica sul luogo di lavoro deve avere un duplice scopo:
- capire la provenienza esatta attraverso l’individuazione della fonte di propagazione delle onde.
- Stabilire un valore di emissione per poter poi quantificare il pericolo.
Una volta chiariti questi due aspetti è possibile stabilire i metodi migliori grazie ai quali proteggere le persone dagli effetti diretti e indiretti generati dal campo elettromagnetico e le altre attrezzature che potrebbero ricevere interferenze.
L’individuazione della sorgente risulta una prima fase chiave per poter poi redigere il DVR CEM, ossia il Documento Valutazione Rischi Campi Elettromagnetici che ciascuna azienda che lavora con determinate apparecchiature dovrebbe avere. In realtà il Documento Valutazione Rischi è un documento ben più ampio in grado di ricomprendere anche la valutazione rischio rumore e vibrazioni, il rischio chimico e tanto altro, tra cui pure il rischio CEM. Ciò dimostra come quest’ultimo sia parte integrante di un’analisi allargata ben più approfondita che chiama in causa differenti aspetti e parametri: tale analisi, anche se condotta più ad ampio raggio, non può prescindere dall’individuazione delle fonti di rischio.
Come proteggersi dai campi elettromagnetici
Il postulato è molto semplice e intuitivo, quasi lapalissiano: “se so quali sono i rischi, allora posso predispormi all’evenienza sapendo come proteggermi”. Ecco perché risulta impossibile scegliere delle strategie e degli strumenti di protezione senza essere al corrente dei rischi ai quali si è sottoposti e nell’ambito dei campi elettromagnetici l’individuazione della sorgente appare meno intuitiva e quindi meritevole di approfondimento.
Oltre a rilevare la presenza di un campo magnetico è importante, per coglierne i rischi, stabilire un valore limite di esposizione e, in seguito, i valori di azione.
- Valore limite: è un parametro che indica quali sia il massimo valore ammesso del campo elettromagnetico affinchè quest’ultimo non crei danni ed effetti negativi sulla salute delle persone. Logicamente ciò deve essere accertato tramite delle procedure sanitarie basate sull’esperienza e su studi scientifici.
- Valori di azioni: questi identificano i parametri che sono misurabili in maniera inequivocabile durante il funzionamento del macchinario o dello strumento. Si parla quindi di” intensità di campo” (elettrico e magnetico), “valore di induzione” e densità di potenza”.
Sulla base del valore limite e dei valori di azioni, sarà necessario predisporre delle misure adeguate di protezione delle persone, agendo anche sulla prevenzione e sul tempo in cui un soggetto viene esposto al campo elettromagnetico.
Azioni preventive e protettive da intraprendere
Spetta all’impresa e al datore di lavoro, in base alla valutazione del rischio campi elettromagnetici, cercare di prevenire le situazioni rischiose e abbattere le probabilità di accadimenti negativi. Riformulare un processo di lavoro riducendo alle persone il tempo di esposizione, oppure allontanandole dalla sorgente del campo elettromagnetico, rappresentano le prime mosse da prendere in considerazione per ridurre l’impatto del rischio CEM.
Esistono in commercio anche degli accessori da lavoro che hanno il compito di ridurre l’impatto delle onde elettromagnetiche sull’uomo (tecnicamente vengono chiamati schermature o dispositivi di schermatura), ma, oltre a questo, è importante cercare di abbassare notevolmente i valori di azione portandoli ampiamente sotto i valori limite.
Anche impianti più moderni e macchinari ai quali viene eseguita costantemente una corretta manutenzione, permettono di controllare meglio l’emissione di onde dannose per l’essere umano, come pure una riprogettazione degli ambienti di lavoro potrebbe contribuire alla riduzione dei campi elettromagnetici nelle aree di lavoro.
Le schermature si possono anche distribuire nelle pareti e nelle strutture per evitare la propagazione del campo all’esterno e abbattendo il rischio CEM.